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Sottomessa per amore

di Nichi Hodgson –
Mi piacciono le storie vere, un po’ perchè spesso la realtà supera la fantasia e un po’ perchè mi è più facile interagire con le emozioni dei personaggi. Così quando ho trovato in libreria il racconto della Hodgson non ho pensato due volte a tuffarmici dentro. In breve la trama è questa: “Nichi è una giovane aspirante giornalista quando il fidanzato la lascia; con il cuore infranto, si trova costretta a cercare una nuova casa e un lavoro. Così, quando il destino le fa incontrare la dominatrice Sapphire, Nichi accetta la sua proposta: diventare una vanilla girl, ovvero la candida spettatrice di sessioni sadomaso, un ruolo richiestissimo dai clienti. Il fascino di quell’universo fatto di manette, latex e desideri perversi di uomini in cerca del piacere della sottomissione cattura Nichi che, spinta dal brivido dell’eccitazione, sceglie di entrare a far parte del gioco, diventando anche lei una dominatrice…”.

Onestamente la prima parte, quella da fidanzatina innamorata e abbandonata, fa temere di essere capitati per sbaglio in un incubo rosa in stile Harmony, ma niente paura! E’ solo prodròmico ai successivi sviluppi in salsa BDSM. L’incontro con la Mistress le apre le porte di un mondo fino ad allora sconosciuto che le porterà diversi vantaggi, come svelare il suo lato dominante finora latente e un fruttuoso ritorno economico, oltre a qualche legittimo dubbio sulla condizione sua e dei suoi clienti. E’ prostituzione lavorare con la sessualità altrui, ancorchè astenendosi da rapporti penetrativi? In cosa si differenzia da una escort quando provoca un piacere sessuale in cambio di una lauta ricompensa? C’è così tanta disparità tra far eiaculare il cliente (o non farlo se il suo piacere è questo) con una fellatio vanilla o stringendogli i testicoli dopo una seduta di spanking? L’ammantarsi di un aurea cerebrale fa diventare psicologhe sperimentali armate di frusta o è solo una versione più raffinata (e costosa) della sveltina in macchina facilmente procacciabile la sera nei viali periferici di una qualsiasi città? La mia personale opinione è che, se ci sono i soldi di mezzo, sempre di prostituzione si tratta e pazienza se qualcuna si sente lesa nella propria presunta professionalità e si giustifica che “l’attrezzatura” costa.
Ad ogni modo per la nostra Nichi questi turbamenti si risolvono in fretta grazie ad una serie di circostanze evidentemente favorevoli: i clienti sono spesso ricchi e pure piacenti (ma che fortuna!), il conto in banca ringrazia, dominare la eccita e in più, dopo la sofferenza della fine del suo Amore le scatta quel tipico meccanismo mentale per cui alcune femmine dal cuore spezzato si abbagasciano, trovano cioè in sè quel moto di curiosa libertà affettiva che ha reso felici generazioni di spensierati uomini capitati nel posto giusto al momento giusto e tra le gambe giuste.

Ma il titolo del libro è o non è “Sottomessa per amore”? Ed ecco allora che il destino porta sulla strada della Hodgson il fascinoso Sebastian. Ora, io capisco che in letteratura se devi descrivere l’oggetto del desiderio non badi a spese (dal punto di vista didascalico) ma certamente il bell’uomo ha avuto vita facile nel conquistare il cuore della nostra autrice. Bello come il sole, dalla muscolatura possente e dagli occhi cobalto, circondato da un’aura tenebrosa da artista, dominante dichiarato e conosciuto sciupafemmine. Tre secondi è il tempo medio che deve essere stato necessario a Nichi per sentirsi inumidire le mutandine al primo casuale incontro, il che deve averle fatto pensare di aver ritrovato la strada per il Grande Amore. Così farà di tutto per incontrarlo, frequentarlo e creare una relazioni con lui scoprendo così anche il suo lato switch: wow è bello anche lasciarsi andare e farsi sottomettere. Sebastian in tutto questo si comporta da amante perfetto (ovviamente): lascivo quanto basta, perverso a sufficienza e stoicamente in “tiro” quando serve, cioè sempre, in modo che la sua fidanzata riesca a provare quell’apoteosi di piacere “che non ha mai raggiunto prima”. Buon per lei ma tutto questo si paga e lei se ne accorgerà ben presto. L’incantesimo si rompe quando lui svela la sua fantasia più segreta: essere castrato con un paio di forbici. Nichi, pur turbata, non si perde d’animo e memore della sua pratica da Mistress mette in scena il gioco. Tranquilli, nessuno si fa male fisicamente ma dal punto di vista psicologico qualcosa è cambiato.
I chiarimenti tra i due portano a queste conclusioni: lei, romanticamente, vedeva in lui l’Uomo Ideale con cui fare coppia, da tenere per mano a passeggio per strada e da cui essere schiaffeggiata nel letto la sera. Lui, pur ritenendola parte importante della propria vita, dichiara di non volere provare Amore (causa passate esperienza, ovviamente) e per di più di non essere monogamo. Apriti cielo! Qui si comprende come effettivamente sia un romanzo di vita reale e di come l’Autrice abbia sofferto, ferita nei sentimenti non corrisposti. Il bel Sebastian viene declassato a Uomo Vuoto, di latta. Un amputato nei sentimenti. Bello ma impossibile, anzi devastante.
Tutto passa e anche Sebastian verrà presto archiviato in favore, naturalmente del prossimo belloccio perverso che la sorte, e la sua amica Gina, le faranno incontrare.
In conclusione devo dire che il libro è scorrevole e si legge bene, anche se probabilmente difficilmente diventerà un classico della letteratura erotica. La cosa più interessante che traspare durante la lettura è come a Londra (dove la storia è ambientata) il lavoro della “Dominante” sembra essere riconosciuto come normale attività lavorativa, alla stregua di una segretaria. Nichi ne parla con tranquillità con la sua cerchia di amicizie. L’unico a non saperne nulla sembra essere il fisco inglese: le due Mistress, naturalmente, ricevono i “tributi” rigorosamente in contanti dentro delle buste. Alla fine tutto il mondo è Paese.

Gerardo Capaldo

Qui potete conoscere l’Autrice: http://nichihodgson.com/

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