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La Seconda Guerra Mondiale Vol.5 La Germania punta a Oriente

di Winston Churchill –

Buon pomeriggio!!! Era un bel po’ che non mi facevo vedere da queste parti e che non parlavo di libri, ma non sono sparito è solo che col bel tempo mi viene voglia di uscire e di andare a passeggiare sui monti invece di stare sul divano e leggere; e così ho un pochino tralasciato questo tipo di sport per un altro tipo di attività. Ma, anche se in maniera alternata e zoppicante sono riuscito a terminare anche….
La Seconda Guerra Mondiale Vol.5” di Winston Churchill.

Siamo al quinto capitolo della saga churchilliana dedicata a quel particolare periodo della storia europea e mondiale durante la quale pare che l’Italia abbia avuto pure una particina come comparsa in un paio di scene di massa ma niente più. La guerra prosegue ed entra nel 1941 a spron battuto con rulli di tamburi, fuochi d’artificio e ballerine scosciate. Dopo aver portato i suoi soldati a spasso per la Francia, il Benelux, la Cecoslovacchia e la Polonia, adesso Hitler è in cerca di nuovi luoghi vacanza e resort prestigiosi, e si sta informando presso Alpitour e gli Hotel Mediterranee per eventuali pacchetti full optional in nord Africa, Balcani e Grecia.
In Libia sembrava che non ci fosse posto per via di una invasione di turisti italiani che debordavano verso le spiagge egiziane ma che dovevano affrontare anche un difficile controesodo per colpa di alcuni pullman inglesi che stavano intasando la strada per Alessandria e Suez. Meno male che Rommel, noto tour operator tedesco ci ha messo una pezza e sembrava contrattare pure una nuova avanzata.
Sul fronte greco, i soliti casinisti tricolori non stavano combinando un granché finché da Berlino non sono arrivati interi tank di birra germanica completi di sandali e calzini che hanno fatto man bassa di ogni spiaggia libera fino quasi a Creta che per un periodo è diventata sede di scontri con gli hooligans britannici che non volevano lasciare i loro racchettoni ai crucchi.
Sempre parlando degli italiani purtroppo la bella stagione etiopica si era conclusa con la chiusura di tutti i resort e le case da gioco e Faccetta Nera è rimasta silenziosa nei juke box di qualche nostalgico che ha dovuto buttare in fretta le magliette ormai stinte dello staff.
Sempre i tedeschi, che in quel momento avevano il Marco forte stavano cercando qualcosa (pare petrolio) dalle parti della Siria e dell’Iraq ma continuavano a sbattere il naso contro attempati signori con la bombetta, l’ombrello e una tazza di tè guidati da una specie di raviolone che di profilo aveva una vaga somiglianza col più famoso Hitchcock e la stessa passione per i sigari e i film thriller.
Insomma….a parte il tono un po’ scherzoso da parte mia, la guerra va avanti e si sta allargando a tutta l’Europa come una maligna macchia d’olio che copre e unge ogni popolo disponibile. Alcuni decidono di accompagnare questi arcigni signori nella loro marcia verso l’ignoto mentre altri la subiscono come una terribile tempesta che tutto devasta alla quale nulla sembra opporsi tranne un gruppo di signori che stanno su un’isola ai margini del continente e che si ostinano a non ritenerli poi così simpatici.
Dall’altra parte dell’oceano gli yankees fanno affari d’oro ma cominciano ad intuire che è quasi giunto il tempo di partecipare in maniera seria alla festa anche perché, più a oriente, i samurai, stanno girando per le acque meridionali del mondo come squali in cerca di preda e tra un po’ potrebbero tentare di azzannare quella più grossa.
E a Mosca??? Tutto tace nella convinzione che il patto di non aggressione li preservi da giri turistici indesiderati ma, a quanto pare, dall’altra parte del tavolo verde, qualcun altro sta bluffando piuttosto malamente…..la roulette della storia gira e forse ha già deciso su quale casella si poserà la pallina.
Rien ne va plus, le jeux sont fait! Au revoir! 

Ste Dussoni

La Seconda Guerra Mondiale Vol.5
[incipit]
Volgendomi indietro all’incessante tumulto della guerra, io non so ricordare alcun altro periodo nel quale la fatica e l’incalzare di tanti problemi, tutti in una volta o in rapida successione, gravavano più direttamente su me e i miei colleghi di quanto non avvenne nella prima metà del 1941.

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.