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La Seconda Guerra Mondiale. Il crollo della Francia. Vol. III

di Winston Churchill –

Buonasera!!!! Il tempo vola quando ci si diverte,vero??? E anche quando si azzecca una lettura e magari ci si riesce anche ritagliare un po’ più di spazio per portarla avanti velocemente! E così sono di nuovo qui a disturbare il mondo intellettuale con i miei piccoli sproloqui….anzi!  Soliloqui, davanti ad un monitor e ad una tastiera sperando che qualcuno abbia la voglia di darci anche solo un’occhiata di sfuggita mentre si fa un panino.
La Seconda Guerra Mondiale. Il crollo della Francia. Vol. III” di Winston Churchill.
Ormai ho preso l’impegno di condurre in porto l’operazione Churchill e perciò non demordo e vi presento il 3° volume dei 12 in programma nel piano dell’opera. Quindi sono ad 1/3 esatto! Nei primi due (faccio un riassunto veloce) Churchill narrava come alla fine dei conti si era arrivati alle soglie della Seconda Guerra Mondiale con una Germania sempre più aggressiva e che ormai aveva gettato la maschera e stava schiacciando mezza Europa sotto il ferreo tallone dei suoi panzer che scorrazzavano liberi come tante gazzelle nella savana.
Dopo l’Austria, la Cecoslovacchia, la Danimarca, la Norvegia e la Polonia adesso era il turno di Belgio e Olanda e, di conseguenza della Francia!!!I Francesi, che pure avevano ormai capito che sarebbero stati attaccati non avevano praticamente preparato nulla per difendersi convinti nel modo più assoluto che la Linea Maginot sarebbe stato un muro invalicabile e che Hitler non avrebbe mai violato la neutralità dei belgi e degli olandesi.
Solamente i britannici avevano avuto l’occhio lungo e avevano inviato un contingente agli ordini però dei generali transalpini che avevano lo spirito guerriero di un tacchino ripieno e ben poco di quello dei tanto amati galletti a cui si rifacevano.
I loro unici piani erano ancora gli stessi della Prima Guerra Mondiale e prevedevano una lunga guerra di posizione nelle trincee proprio come vent’anni prima. Ma la Wehrmacht aveva studiato per benino le regole della Guerra Lampo (BlitzKrieg) e si stava preparando in maniera formidabile e sferrare il colpo!
E così tutta la supponenza francese va a farsi benedire nel giro di due mesi e tutto il suo enorme esercito si scioglie come neve al sole mentre i carri armati corrono liberi e felici contro un nemico in fuga.
Il primo problema di Churchill, di fronte a questa immane catastrofe è di recuperare quanti più soldati possibile dalla costa francese oltre ad armi e munizioni preziosissime in un momento in cui non si è ancora arrivati all’optimum della produzione in patria e mentre l’America ancora nicchia, anche se viene più volte sollecitata a scendere in campo o almeno a fornire materiali in supporto alla Gran Bretagna che adesso è sempre più sola di fronte all’avanzare del nemico.
Quindi prende il via l’operazione disperata di Dunkerque che, nonostante tutto, sarà un successo e salverà tutto il contingente britannico e moltissimi soldati francesi ed europei accorsi in aiuto dei belligeranti.
Il secondo problema è la flotta della repubblica che di fatto potrebbe diventare una ghiotta preda per il nemico e una brutta spina nel fianco per gli alleati se questo succedesse. Così si assiste ad un terribile balletto (più una Danse Macabre) fra gli inglesi che vorrebbero vedere quelle navi nei propri porti e gli sconfitti francesi che non vogliono sottomettersi a nessuno anche se l’orgoglio è ferito e preferiscono fuggire o autoaffondarsi e finiscono in parte nei porti delle proprie colonie africane o a tirarsi cannonate proprio con i britannici.
Una fase già convulsa di suo e complicata dalla politica transalpina, ormai disfattista, che vorrebbe una pace separata con l’invasore nella speranza di ottenere  qualcosa di più che una umiliante occupazione militare e sappiamo già che avremo in regalo la Francia di Vichy del Maresciallo Petain.
In questo quadro c’è spazio per un capitolo dedicato anche all’Italia che, vista la buona sorte dell’invasione tedesca, si è gettata come una jena sui resti fumanti vibrando quella che Churchill definisce “una coltellata alla schiena” e che deplora in maniera assoluta ammonendo Mussolini and company sul fatto che prima o poi certe azioni si pagano e con tutti gli interessi, e lo fa con un certo rammarico ricordando l’amicizia che legava i due paesi e la parte che ha avuto Londra nell’avallare e sostenere l’unificazione del bel paese.
I problemi contingenti però sono altri: i rifornimenti dall’America e soprattutto dal resto dell’Impero che sta cominciando ad inviare truppe verso la madrepatria ma non con la velocità sperata e poi deve fare i conti con i preparativi hitleriani per l’invasione del territorio metropolitano e quindi deve organizzare la difesa delle proprie coste, dei cieli e del mare sul quale ha ancora il predominio e gli garantisce una difesa avanzata efficace….ma per quanto?Quindi il terzo libro ci porta dentro alla guerra e soprattutto dentro ai pensieri di Churchill che deve gestire una guerra che è già mondiale e deve prevedere e prevenire le mosse di un nemico diabolico e fortissimo….e ora aspettiamo il 4° volume!!!
Buonanotte!!!! 

Ste Dussoni

a Seconda Guerra Mondiale. Il crollo della Francia. Vol. III

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.