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Cucinare un orso

di Mikael Niemi – 
Ci sono libri difficili da catalogare nell’erbario delle nostre letture e, quando ce ne capita uno, sappiamo di trovarci davanti a una specie rara che merita tutta la nostra attenzione. Prendete delicatamente in mano questo romanzo che ibrida con sapiente equilibrio le vicende di un personaggio realmente esistito nelle boreali terre dei Sami con originali elementi narrativi, fino a regalarci un thriller ricco di infiorescenze storiche.
Un curioso sodalizio quello tra un pastore d’anime, l’irreprensibile religioso Lars Levi Laestadius (1800-1861) e il giovane lappone Jussi, figlio ripudiato di una strega, uniti nell’osservazione scientifica delle gesta di un orso affamato e dalle pulsioni fin troppo umane. Curiosi i metodi d’indagine che anticipano di parecchi anni le tecniche moderne in uno degli angoli più remoti del globo, ma vanificati da un sistema giudiziario che invece sembra destinato a ridare linfa alle male erbe dell’inquisizione. Curiosi alcuni elementi, “pulp” ante litteram, che forse rendono poco indicato il libro per i lettori più sensibili.
Ma rinunciare alla sua lettura sarebbe un peccato, e non veniale, non solo secondo i rigidi canoni del pastore Laestadius, promotore del movimento riformato del Risveglio, ma perché bisogna dire che il libro, per merito di autore e traduttrici, è scritto in modo impeccabile, e trova un perfetto punto d’equilibrio tra una poetica raffinata e l’epica narrazione di una quotidianità ostile.
Un romanzo che a tratti può sembrare estremo, come il clima delle lande in cui è ambientato. Terre in cui gli amori paiono poter confidare solo in una fugace, e a volte mendace, stagione di luce in attesa del buio delle rimanenti.
Terre aspre dove regnano fame e povertà tanto da far immaginare a molti il paradiso come un’immensa distesa di montagne di burro.
Dove l’analfabetismo è regola e parole e lettere sono semi, germogli che, con l’aiuto di una manciata di terra portata da qualche uomo di buona volontà, possono crescere e mettere radici nel fertile humus che riempie la testa degli esseri umani.
Mikael Niemi, poeta, narratore e drammaturgo dell’estremo nord della Svezia, cantore delle storie dei Sami, da noi più conosciuti come Lapponi, nel 2000 conquista pubblico e critica con “Musica rock da Vittula”, successo da oltre un milione di copie solo in patria, poi tradotto in oltre trenta paesi. Tutti i suoi romanzi sono pubblicati e tradotti in Italia per merito di Iperborea.

Riccardo Gavioso


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“Le maggioranze mi fanno orrore. Prima o poi diventano sempre minacciose” Collaboratore di Booklandia