fbpx

Emilia l’elefante

di Arto Paasilinna
Non è così semplice leggere l’ultimo libro di un autore appena scomparso. Ancora meno semplice se l’autore si chiama Arto Paasilinna e mi ha accompagnato per quasi trent’anni con i suoi iperbolici personaggi, così rimpianti in questi tempi di prepotente mediocrità, da quel lontano giorno in cui, attratto da un curioso volume a sviluppo verticale, e sfidando vertigini di lettura, acquistai il suo primo grande successo, “L’anno della lepre”.
Ero appena tornato dalla Finlandia, dove mi avevano insegnato a guidare renne e motoslitte: le prime si guidano da sole e basta allentare le briglie e fidarsi, delle motoslitte invece è meglio fidarsi poco, insegnano i lapponi, e ancor meno dei turisti che le guidano. Il libro sembrava chiamarmi…
Nel leggere di Emilia, la mente perde spesso il filo della narrazione e si ritrova a visitare quella straordinaria galleria di ritratti che ci ha regalato il grande scrittore finnico, inimitabile nel mutare la risata in spunto di riflessione.
Fissiamo con un sorriso il suo Mugnaio Urlante e pensiamo come i temi della libertà e dell’esclusione sociale siano, oggi più che mai, di stringente attualità. Passiamo al ritratto della Dolce Linnea, e ritorniamo ai tempi della tivù in bianco e nero e di Arsenico e Vecchi Merletti, ma già cerchiamo con la mente un disastroso Angelo Custode, un’allegra compagnia di aspiranti suicidi, uno smemorato che vagola alla ricerca dei ricordi perduti, un libertador di popoli oppressi, una fattoria biologica e i suoi penitenti, e poi commendatori, orsi, cavalieri, renne, volpi e antiche divinità in cerca di moderne strategie di marketing…
Be’, ma l’Emilia, mi direte? *
Come non affezionarsi a Emilia e come non affezionarsi a donne e uomini che, non contenti dell’oneroso carico toccato loro in sorte, pensano bene di incrementarlo di qualche tonnellata… tre e mezza, per la precisione.
Un Paasilinna diverso dal solito, in questo libro privo del suo graffiante sarcasmo, in cui anche i sorrisi paiono essere contingentati. Il grande scrittore finlandese ci lascia con una meravigliosa e gargantüesca favola per adulti dal sapore dolce e retrogusto amaro.
Una favola che ci trascinerà ai quattro angoli del pianeta col passo misurato della sua protagonista, ma le cui orme reclameranno un posto incancellabile nella nostra memoria di lettori.
Ciao Arto, il tuo Angelo Custode si è distratto, e pur sapendo che era un arruffone, questa distrazione non potremo mai perdonagliela.

Arto Paasilinna è stato l’ex per eccellenza: ex guardaboschi, ex giornalista, ex poeta. Attività tutte abbandonate per diventare, per sua e nostra fortuna, scrittore di culto in patria e all’estero, da dieci milioni di copie. Con Iperborea, dopo le oltre centomila de “L’anno della lepre”, ha pubblicato in Italia diciassette romanzi.

——

* sono solito “articolare” i nomi di persona nella speranza d’ingraziarmi i big dell’editoria che, ormai, sono quasi tutti meneghini

Riccardo Gavioso


Francesco Felici (traduttore) “Emilia l’elefante”

Booklandia sostiene le librerie indipendenti.
Per acquistare il libro presso la libreria più vicina a voi potete utilizzare Bookdealer

Riccardo Gavioso
Seguimi
Latest posts by Riccardo Gavioso (see all)

Riccardo Gavioso

“Le maggioranze mi fanno orrore. Prima o poi diventano sempre minacciose” Collaboratore di Booklandia