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Il ranger del Texas

di Zane Grey –
Ma sei di nuovo qua??? Ma non ce l’hai un lavoro, una moglie, un cane?? Qualcosa che ti tiene impegnato? Domande…domande…domande…. Un lavoro ce l’ho mentre cane e moglie no e voglio che continui così, in compenso ho la passione dei libri e anche il tempo di leggerli e così mi si sciolgono fra le mani. Ammetto che su questo ero più speranzoso riguardo alla durata ma alla fine dei conti anche lui è volato, eppure erano 300 pagine ma piccole e piene di dialoghi e azione.
Di cosa parliamo? Di un western fatto e finito. Siamo nel Texas ancora indipendente dopo la separazione dal Messico….il Lone Star State perché sulla sua bandiera campeggia una sola stella in campo blu e la bandiera è la versione semplificata di quella USA. Uno stato che nella prima metà dell’800 era selvaggio e solcato da immense mandrie guidate dai cowboy (i ragazzi delle vacche), tormentato dalle guerre indiane e attraversato dalle masse di coloni che arrivavano da est in cerca di fortuna… e dai peones che attraversavano il Rio Grande/ Rio Bravo (a seconda da quale sponda lo guardate …USA o MEXICO)…. e dagli OUTLAWS, cioè i fuorilegge che credevano di poter vivere di razzia, assalti a treno e banche e restare impuniti per sempre nel selvaggio west.
Questa è la storia di Buck Duane che viene costretto ad uccidere un uomo in duello solo perché c’era stato uno sguardo di troppo. Il ragazzo per sua fortuna è un ottimo pistolero e vince ma per la legge è un assassino e così, se vuole evitare la forca, deve scappare e raggiungere tutta quella massa di outlaws che vivacchiano tra il grande fiume e le aride pianure del Texas occidentale. Comincia così a girovagare mentre la fama di assassino lo insegue e lo sorpassa; le voci si ingigantiscono e da un omicida si trasforma in uno spietato killer a sangue freddo. Ma il ragazzo in realtà è buono e cerca di evitare i guai che invece lo vengono cercare sulla porta della tenda. Così la prima metà del libro è una continua fuga e una lotta contro personaggi poco raccomandabili. In suo soccorso vengono, inaspettatamente, proprio i Texas Ranger che ne frattempo hanno indagato e hanno capito di che pasta è fatto e sarebbe un peccato lasciarlo penzolare legato a un cappio.
Così viene arruolato col compito di indagare in incognito fra i banditi e cercare di farne fuori i capi e gli elementi più pericolosi. Comincia dunque tutta un’altra vita fatta sempre di duelli, donne, whisky ma con la consapevolezza di essere un ranger e non un fuggitivo.
Un libro che mi è stato regalato da un’amica che altrimenti lo avrebbe cestinato senza aprirlo e che ho letto volentieri ma che dovrà cercarsi un nuovo destino…. senza lode e senza infamia, come dicevo all’inizio…un western! yuppieeeeeee!!!!!

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.