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Il commissario De Vincenzi. Il do tragico

di Augusto De Angelis –
Milano non è Parigi, ma per merito della penna di Augusto De Angelis, può vantare ugualmente un investigatore degno del commissario Maigret: il commissario De Vincenzi, capo della Squadra Mobile meneghina.
L’inchiesta sulla quale dovrà misurarsi il commissario milanese sarà quella riguardante l’omicidio di una cantante lirica russa avvenuto negli studi EIAR, l’ente radiofonico italiano del periodo prebellico; un omicidio avvenuto in presenza di numerosi testimoni a seguito di una misteriosa quanto inaspettata interruzione dell’esibizione che la cantante stava eseguendo in diretta radiofonica.
Tutti o quasi i testimoni del delitto avrebbero avuto seri motivi per desiderare la morte dell’artista e ci vorrà tutta la sagacia del nostro commissario per risolvere un mistero oscuro come le nebbie che avvolgono le strade di Milano in quelle notti d’inverno che faranno da contrappunto a questo giallo presentato quasi fosse una partitura musicale in cui la nota tragica, un do, è rimasto strozzato fra le corde vocali della cantante.
Il metodo usato da De Vincenzi per condurre le indagini si baserà sullo studio psicologico dei personaggi sospetti, più che sulle evidenze materiali per altro rare, di cui questo delitto sarà ammantato.
Ed è appunto questa la caratteristica investigativa che caratterizza il personaggio creato dall’autore, il quale disegna un commissario inedito per i suoi tempi e che sarà protagonista di numerosi altri romanzi ma che dovrà vedersela anche con la censura del regime vigente, censura che costerà a De Angelis la cessazione delle pubblicazioni dei romanzi polizieschi, in quanto al regime fascista non piaceva l’idea che potessero sussistere le condizioni per qualsiasi attività delittuosa durante il suo governo e la successiva incarcerazione per altri suoi scritti invisi alla dittatura.
Augusto De Angelis morirà poco dopo il suo rilascio, nel 1944, a seguito delle percosse ricevute da parte di un sostenitore della Repubblica di Salò, nel corso di un alterco nel quale lo scrittore verrà coinvolto.
Bisognerà aspettare gli anni Sessanta per ritrovare pubblicate le sue storie, grazie anche alla riscoperta che ne farà Oreste Del Buono che ne curerà la riedizione. In quegli anni anche la televisione contribuì alla riscoperta di questi romanzi, grazie a una serie di sceneggiati polizieschi, oggi si chiamerebbero fiction, che videro protagonista un commissario De Vincenzi, interpretato da un superbo Paolo Stoppa.
Oggi, a distanza di molti anni, possiamo riscoprire quelle indagini grazie soprattutto alla pubblicazione in formato elettronico di questi racconti, un tuffo in atmosfere che nulla hanno da invidiare con le contemporanee vicende d’oltralpe.

Roberto Maestri

Il commissario De Vincenzi. Il do tragico

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"Leggendo cerco me stesso". Collaboratore di Booklandia