La vita, l’Universo e tutto quanto

di Douglas Adams –

Buonasera!!! Ancora tu!!! Sembra una canzone di Lucio Battisti (e anche la versione anni ’80 di Betty Villani non era malvagia)….ma non dovevamo vederci più??? Quinto giorno consecutivo….beh! Almeno faccio fruttare il tempo libero!!! Sono appena arrivato da lavorare e visto il tempaccio di oggi ci sono andato in macchina e ho avuto una meravigliosa conferma…se tutto va bene come stasera ci metto lo stesso tempo che ci vuole in bicicletta con la differenza che in macchina ho i nervi a fior di pelle, e devo anche cercarmi un posteggio, mentre con la bici è tutto più immediato e alla fine sono anche rilassato, oltre che in forma!!… e non brucio benzina inutilmente! È così! Che ci volete fare?
La vita, l’Universo e tutto quanto” di Douglas Adams.
Parlavamo di viaggi e allora veniamo agli eroi della Guida Galattica per Autostoppisti e addentriamoci tra le pagine del terzo capitolo della trilogia in 5 parti….Alla fine di Ristorante al termine dell’universo i nostri simpatici protagonisti erano tutti dispersi: Dent e Prefect erano tornati sul pianeta Terra, ma su quello di 2 milioni di anni fa insieme ad 15 milioni di parrucchieri, estetisti, registi cinematografici e altre figure professionali inutili che erano state espulse dal loro pianeta natale con un astuto stratagemma volto a liberarsene e ora cercano di sopravvivere su un pianeta decisamente erboso e selvaggio. Il robot depresso Marvin invece è stato catapultato in un immenso pianeta-palude dove si trova in questo momento con una gamba non sua conficcata nel fango che lo costringe girare in tondo da almeno un milione di anni e dalla quale non può liberarsi, e nel mentre conversa (sempre col suo stile allegro e positivo) con l’unica specie senziente del luogo, cioè con dei materassi evoluti…fino ad un certo punto!
Trillian e Zaphod Beeblebrox sono ancora sulla Cuore d’Oro ma non ci staranno per molto. Una situazione alquanto disperata, almeno per metà della combriccola di viaggiatori ma anche i più fortunati non navigano in buone acque e stanno per disaccoppiarsi mentre per Arthur e Ford è venuto il momento di lasciare quella terra squinternata e mal popolata attraverso un antico divano che saltella per i prati  come un gatto epilettico e che si è miracolosamente materializzato davanti a loro riuscendo ad infilarsi non si sa come tra le pieghe dello spazio-tempo e che promette di essere il loro autobus per casa.
Marvin continua invece la sua eccitante avventura con il locale e loquace rappresentante della Eminflex mentre Trillian abbandona finalmente Zaphod per ritrovarsi in un eccitante party in una villa volante che va avanti ininterrottamente da 4 generazioni ed è diventato un incubo per ogni pianeta che tocca.
Su tutti loro incombono due minacce: 
1 – una è un alieno immortale che ha deciso di insultare ogni abitante della galassia a domicilio ed in rigoroso ordine alfabetico.
2 – un intero pianeta che ha dichiarato guerra a tutto l’universo da quando una astronave è naufragata sul loro mondo e quindi ha scoperto che non sono gli unici abitanti ma per correttezza odiano tutti e tutti devono morire….dimenticavo: per uno scherzo del destino questi fatti sono avvenuti milioni di anni prima e i suddetti nemici universali sono stati rinchiusi in una bolla Tempo Len dalla quale qualcuno vorrebbe farli uscire per scatenare di nuovo quella minaccia e portare a termine il compito.
Quindi come vedete c’è tanta carne al fuoco e soprattutto c’è sempre in ballo la Domanda della Risposta Universale (42) che non è ancora stata trovata…..e anche il cricket ha la sua parte, molto più di quello che pensate!
Il terzo libro di Adams è sicuramente più fantascientifico del precedente che invece era giocato su altri temi sempre cari al genere ma meno spaziali; è finora il meno brillante della serie, i giochi e le invenzioni dei primi due lasciano più spazio alla semplice narrazione che comunque è pur sempre illogica e schizofrenica come nello stile del nostro autore. Di sicuro non ci si annoia perchè dietro ogni movimento dei protagonisti c’è sempre il colpo di scena in agguato o la soluzione più assurda e imprevedibile; molte cose mi ricordano che ha scritto parecchie sceneggiature per la serie Doctor Who! e quelle soluzioni ritornano spesso compresa una versione rivista anche dei Dalek.
Come ho già scritto nella precedente recensione bisogna aver letto i due precedenti perchè sennò o ci si annoia oppure non se ne capiscono i collegamenti; io la prima volta li ho letti in ordine sparso e ricordo bene quella sensazione di smarrimento perchè mi mancava qualcosa che poi ho trovato quando sono giunto al termine di tutti e 5 i libri.
In ogni caso ….NIENTE PANICO… e preparatevi a ridere!!!

Ste Dussoni

La “trilogia” in cinque parti di Douglas Adams