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Terra e spazio – volume 3

di Arthur C. Clarke –
Buongiorno!!! Continua la cattività avignonese in periodo di pandemia e qualcosa bisogna fare per non impazzire; ci sono mille modi per far passare il tempo in maniera nobile e costruttiva ma dissoluto. Ci vengono in mente quando siamo oberati da mille cose e abbiamo giusto il tempo di pensarci un attimo mentre, adesso che di tempo ce n’è a iosa, riusciamo a perderlo come sabbia da una tasca bucata. E così, dal mio trespolo sulla cima di un mucchio di tempo libero provo a cambiare il trend e faccio ginnastica e….orrore!… Leggo!!
“Terra e spazio – volume 3” di Arthur C. Clarke
Il terzo volume della raccolta dei racconti di questo mostro sacro della fantascienza l’ho recuperato in forma elettronica perché quella cartacea me la sono persa e, quando mi è venuta in mente, ormai in edicola c’era il 4° volume (l’ultimo).
Non mi sto a dilungare troppo su che era Clarke…..il papà di 2001 Odissea nello spazio… e di tanto altro.
Qui siamo nel regno dei racconti brevi che sono una parte importantissima nella produzione di ogni scrittore del genere perché, di solito, prima di arrivare ai romanzi veri e propri, la gavetta si fa proprio sulla breve distanza che è molto congeniale al tipo di ambientazione della SF. Qui ce n’è un bel po’ ma qualcosa spicca particolarmente, soprattutto un gruppo di racconti che di fantascientifico vero e proprio non hanno molto e sono ambientati tutti in un pub londinese chiamato “Il Cervo Bianco” con un un gruppo sempre nutrito di avventori/bevitori col gusto del racconto fantastico che a volte scivola anche nella fantascienza ma di solito rimane più su altre corde che devono necessariamente stupire.
Il maestro di cerimonie del bar è un tale di nome Harry Purvis che interviene sempre con i racconti più mirabolanti su eventi di cui, in un modo o nell’altro, è stato testimone o gli è stato riportato; il classico “so tutto” di ogni locale o birreria che si rispetti che ha sempre l’ultima saccente parola su ogni argomento, basta che gli si offra da bere. Tra i suoi racconti ce n’è uno che mi ha risvegliato la memoria per un film del 1986: La Piccola Bottega degli Orrori con Rick Moranis e una pianta carnivora gigante piuttosto famelica. Il titolo è “L’Orchidea riluttante” che ne è la base della sceneggiatura poi leggermente riadattata e modificata ma nella sostanza è lei!!!
Un racconto dal titolo: “I Canti della Terra lontana” che avevo già trovato in un’altra raccolta, in questo caso è una versione piuttosto extralarge del precedente e anche piuttosto rimaneggiato ma non stravolto, però cambiano tutti i nomi! (il racconto sapevo dove era e l’ho ritrovato velocemente per il confronto). E sorprendente è l’ultimo titolo in programma nella raccolta dove il protagonista è proprio l’autore ed è ambientato nella sua Ceylon (Sri Lanka) dove con incredibili doti visionarie (siamo nel 1952) anticipa i satelliti artificiali per telecomunicazioni e addirittura i canali televisivi tematici e, senza saperlo, anche You Porn con la sua variegata e infinita offerta di generi e sottogeneri per amanti del sesso “sicuro”.
E niente… capolavoro perché i racconti di Clarke sono capolavori!!! Ciao ciao.

Ste Dussoni

Terra e spazio - volume 3

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.