Super Santos

di Roberto Saviano
Nella collana Zoom di Feltrinelli ho trovato un altro piccolo libro. Piccolo solo nel prezzo e nelle dimensioni (meno di 40 pagine). La scrittura di Saviano, asciutta e diretta, ci catapulta in un mondo di ignoranza, costrizione e delinquenza.
Il mondo della camorra che si infiltra nella vita e nei sogni dei ragazzini di Napoli trasformando con crudezza e disincanto le fantasie di un gruppo di bambini appassionati di calcio.
Super Santos è un modello di pallone in pvc, di colore arancione con bande nere, prodotto dalla ditta Mondo.
Il prezzo molto accessibile (originariamente 350 lire) e l’inconfondibile colorazione arancio con striature nere, furono le caratteristiche che ne determinarono il successo.
Rino, Dario, Giovanni e Giuseppe sono quattro ragazzini napoletani con la passione per il calcio. Con il Super Santos e un po’ di gesso la strada si trasforma nello stadio San Paolo.
Sono bravi i guaglioni e vengono notati da Tonino Porcello che non è un talent scout del Napoli Calcio ma è il boss locale che trasforma la loro voglia di giocare e giocare tutto il giorno in un sistema di allarme per coprire il lavoro dei pusher: al grido di “O’ pallone” vengono avvisati tutti gli spacciatori e fornitori di crack o altra spazzatura dell’arrivo di qualche macchina sospetta.
Sono così fagocitati dalla camorra e lusingati da una fornitura continua di palloni che il negoziante della zona è costretto, suo malgrado, a regalare.
Questo trucchetto funziona alla grande, finché un giorno Dario per portare a termine un’azione calcistica stupenda, non urla “ O’ pallone” facendo arrestare dalla Polizia parecchie persone.
A Tonino Porcello la cosa non piace e punisce il ragazzino, che da quel momento prende gradualmente le distanze da quel mondo corrotto e, da adulto, si trasferisce a Roma.
Sarà la sua salvezza, mentre i suoi amici resteranno invischiati nel sistema perdendo la partita più importante.
Quella della vita.

Gerardo Capaldo