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Proletkult

di Wu Ming –
Buonasera!!! Oh!!! Bene! Eccomi qua ma questa volta con una tempistica più umana e ragionevole anche perchè il libro in questione ha richiesto un po’ più di attenzione rispetto a letture più leggere. Anche questa sera ero in bicicletta ma incredibilmente il traffico in direzione Ponente aveva una parvenza di normalità senza il caos delle settimane scorse mentre in direzione Genova centro era discretamente congestionato da una delle tante chiusure dell’autostrada che oramai hanno pure smesso di fare notizia, ma non di far arrabbiare gli utenti! Purtroppo anni di menefreghismo e di mancate manutenzioni hanno portato a questo risultato e al collasso del sistema stradale genovese e ora se ne pagano le amare conseguenze. Fatte le mie piccole e insignificanti considerazioni passiamo al libro: “Proletkult” di Wu Ming.
Tornano dopo parecchio tempo quei simpaticoni del collettivo Wu Ming e lo fanno con un libro corale scritto da tutti e cinque i componenti di questo consorzio di idee. Il libro si trova in formato cartaceo edito da Einaudi e in versione digitale gratuita su Liber Liber dove c’è arrivato in pochissimo tempo visto che non è soggetto alle leggi del copyright proprio perchè nasce da un collettivo che lavora gratuitamente in rete in formato open source, quindi se vi incuriosisce ve lo potete scaricare liberamente senza essere in contrasto con nessuna legge sui diritti d’autore.
L’ambientazione è la Russia del 1927 e siamo in vista del decennale della rivoluzione che ha portato i bolscevichi al potere e alla nascita dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche conosciuta familiarmente con l’acronimo URSS (CCCP). Da occidente quel mondo sembrava un unico monolite, solido e inattaccabile, un mondo che aveva nel suo destino la conquista di tutto il pianeta attraverso le sue idee di uguaglianza, democrazia e libertà. Ma all’interno non erano tutte rose e fiori non tutti andavano d’amore e d’accordo, e nel tempo si sono formate molte correnti e linee di pensiero che si sono discostate dal fiume principale ma che sono sempre state riassorbite oppure brutalmente cancellate dal corso della storia. Uno di questi rappresentanti del dissenso fu lo scrittore Aleksandr Bogdanov che creò il vero Proletkult, ovvero l’Organizzazione Culturale Educativa Proletaria con lo scopo di creare  arte e cultura di vera estrazione proletaria slegata dal passato e dagli antichi modelli. Solo che ad un certo punto l’organizzazione è diventata grande e soprattutto è diventata un pericoloso concorrente nei confronti del Partito al quale probabilmente ha pestato qualche callo importante e alla fine il capo Lenin l’ha rottamata e se l’è levata dai piedi.
Questo è il contesto storico dove si vanno ad inserire i nostri anonimi scrittore. Bogdanov era anche uno scrittore di fantascienza e un ematologo e scrisse il libro Stella Rossa dove portava il socialismo sovietico addirittura su Marte….il Pianeta Rosso in tutti i sensi…..ma se da Nanc (e non Marte) arrivasse un giorno qualcuno??? Nel pieno dei fermenti del 1927 una ragazza appare nei pressi di Leningrado (detta anche Pietrogrado o San Pietroburgo) con rubli zaristi risultati rubati a Tbilisi che sembra spaesata ed è in cerca di persone scomparse nel nulla da 20 anni, parla una strana lingua e dice di venire da molto lontano. Dopo alcuni tentennamenti raggiunge l’ex capitale e forse trova l’aiuto sperato ma prima deve spiegare che viene da un posto immaginario che è uscito dalle pagine di un romanzo dove si è realizzata l’utopia socialista nella versione bogdanoviana ma dove i suoi abitanti stanno progettando un’invasione su vasta scala del pianeta Terra perchè il loro sta biologicamente morendo soffocato da piani quinquennali e dall’industrializzazione che ha bellamente ignorato l’ecologia e ora è al collasso; ma prima di procedere gli abitanti vogliono sapere com’è andata qui sulla terra per decidere se è possibile una convivenza oppure bisogna spazzare via tutti gli abitanti indigeni per fare posto ai nuovi venuti.
Tutta questa parte fantascientifica si inserisce in maniera meravigliosa nella realtà degli eventi storici e delle discussioni sulle varie sfumature ideologiche, sulla nascita di quelle idee e di quel movimento chiamato appunto Proletkult, dei suoi ideatori e di come poi la storia c’è passata sopra giudicandoli inadeguati e quindi facendoli poi sparire o assimilare all’interno del grande calderone moscovita.
Ne nasce così un libro degno dei migliori lavori dei Wu Ming e su tutti lo storico Q nato con il nome Luther Blissett… un’Ucronia e anche delle migliori, scritta molto bene senza i contorcimenti tipici dei loro ultimi lavori che li rendevano di fatto molto ostici. Questo è lineare e semplice pur nella sua complessità generale.
Il libro è del 2018 e da tempo lo volevo perchè nonostante non sempre la scrittura sia proprio godibilissima i lavori di Wu Ming mi piacciono solo che Einaudi solitamente è di fascia alta come prezzi e questo è un po’ di ostacolo ma quando l’ho trovato aggratis ho capito che era il momento giusto….e belin!!! Arrivederci a tutti e alla prossima sorpresa!

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.