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Olocausti tardovittoriani

di Mike Davis –
Di cosa si tratta??? Di meteorologia, di colonialismo e fame tra la fine del 1800 e l’inizio del ‘900, e come sono collegati tra di loro. Siamo abituati ormai da lungo tempo a studiare la storia a compartimenti stagni e facciamo fatica a collegare i vari blocchi che proviamo via via ad incamerare nelle nostre teste e pensiamo sempre che alcuni argomenti non abbiano nessun tipo di collegamento con gli altri compresi i fenomeni meteorologici, ma se ci pensiamo bene (e non siamo terrapiattisti) qualsiasi fenomeno climatico ha sempre un riverbero, seppur leggero, in ogni parte del globo e quindi in entrambi gli emisferi che sono praticamente due gemelli dizigoti…..diversi ma simili e figli della stessa madre terra.
El Nino ( e la sua controparte Nina… chiedo scusa per la grafia errata ma la mia tastiera non mi permette di scrivere la “tilde” spagnola) non sono fenomeni del nostro secolo ma esistono da quando esiste un clima favorevole per lo sviluppo dell’animale uomo e forse da molto prima.
Si tratta quindi di cose più che naturali con frequenze e potenze ancora indecifrabili ai nostri studiosi che si verificano con regolarità, poi l’antropizzazione feroce del pianeta dà il suo contributo ad eventuali recrudescenze ed incrudelimenti.
Verso la fine del XIX secolo una serie veloce e feroce di Bimbi meteo causarono una sequenza atroce di carestie dovute al cambiamento delle correnti tropicali che portavano con sé le piogge monsoniche stagionali in tutta una fascia che andava dal Brasile all’Africa  (in principal modo in Sud Africa, Etiopia, Sudan ed Egitto), fino all’India britannica, alla Cina e alle Filippine cadute da poco un mano americana.
Un’area vastissima e già allora molto popolata che ha dovuto affrontare nel giro di quasi un secolo una serie di disastri ambientali ed alimentari legati alla mancanza d’acqua o a tremende alluvioni. L’analisi quindi ci descrive scene apocalittiche in ogni punto del mondo toccato da questi eventi con milioni di morti di fame per le strade e scene di cannibalismo che sembrano uscite da un libro horror.
Nel frattempo eravamo in pieno boom dell’imperialismo britannico ma non solo; e così mentre i paesi europei iniziavano la gara all’accaparramento di nuovi territori per soddisfare le proprie ambizioni espansionistiche ci troviamo di fronte ad una catastrofe quasi impossibile da gestire, soprattutto da parte di amministrazioni coloniali che non ne avevano nessuna intenzione ma che si erano insediati in quei territori solo ed esclusivamente per sfruttarli e per ricavarne il maggior profitto possibile senza per altro investire un solo centesimo più del minimo necessario……ci sono tutti gli elementi per creare dei veri mostri!!!
Un libro davvero crudo in molti dei suoi capitoli dove si fa fatica a comprendere come fosse stato possibile pensare di gestire quelle emergenze in quel modo insensato o forse si può capire solamente entrando nella mentalità gretta dei nuovi padroni che consideravano quelle popolazioni come numeri e come bestiame e quindi dove la morte di milioni di individui costituiva solamente una semplice statistica e una perdita secca alla voce “tasse non riscosse”.
La gestione dell’acqua era un problema allora e lo è anche oggi ma continuiamo a non comprenderne l’importanza e soprattutto continuiamo a gestirla nei modi più sbagliati perchè viene vista come fonte di profitto e non come bene comune. Se l’acqua è mal gestita le conseguenze si hanno sull’agricoltura e quindi sulla semplice sopravvivenza delle varie popolazioni, ma se chi si assume il compito di governare un popolo pensa che questi sia soltanto una pecora da tosare e poi da abbandonare in un fosso ecco che i disastri sono dietro l’angolo come scuri assassini in attesa di colpire il malcapitato di turno.
Bello anche se finisce in maniera inaspettata….come se fosse stato troncato di netto, e infatti non me lo aspettavo!
Bye bye.

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.