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Odissea

di Omero –
Buon giorno!! Giornata anche oggi piuttosto grigia che ispira solo pigrizia, computer e letture….una giornata di per se abbastanza insignificante e interlocutoria ma che ci sta tutta. E intanto ho finito……
Omero: “Odissea“. Beh!! Dopo l’Iliade sarebbe la naturale prosecuzione della lettura dell’opera omerica ma in realtà non era nelle mie intenzioni andare in sequenza e infatti mi ero preparato sull’Eneide solo che poi ho valutato lo spessore del volume (uno solo contro due) e sono pure incappato in un Urania deludente che non ho terminato….e così mi sono ritrovato con Ulisse!!!
La storia è forse tra le più conosciute al mondo e non ha bisogno di particolari presentazioni; tutti sanno che Ulisse partì da Itaca per andare a combattere la guerra di Troia che fu vinta dagli achei grazie alla sua immensa astuzia (e al suo ingegnoso cavallo di legno) ma che fu anche protagonista di un infinito e avventuroso viaggio di ritorno visto che aveva pestato il liquidi calli al dio sbagliato: Posidone!! (o Poseidone o il latino Nettuno)…che se l’era legata al dito perché era un tantinello permaloso …ma se ricordate l’Iliade di divinità che si svegliavano col piede sbagliato ce n’erano a iosa!!
Comunque si era offeso perché gli aveva accecato il suo prediletto figliolo Polifemo che non era né bello e nemmeno uno stinco di santo ma piaceva a papà (ogni scarrafone….).
L’Odissea si divide in più parti; la prima riguarda il figlio di Ulisse, Telemaco, che preoccupato per il ritardo per cena del padre e incarognito come pochi con un centinaio di Proci che gli albergavano in casa da un decennio, decide di partire alla volta di Pilo e di Sparta per avere notizie del genitore disperso che non telefonava mai e stava meditando di metterlo sui cartoni del latte con scritto “missing”
(per Posidone invece era sui manifesti con scritto “Wanted” “Reward” …vivo o morto! meglio la seconda!)
Nella seconda parte finalmente incontriamo il disperso che è prigioniero della Ninfa Calypso che vorrebbe pure portarselo a letto visto che nonostante 10 anni di guerra e 10 di crociera nel mediterraneo è ancora un bell’uomo.
Finalmente arriva l’ok dall’Olimpo e può ripartire ma incominciano i guai perché il suo simpatico nemico gli fa un dispetto dietro l’altro. Tutta la narrazione viene fatta al cospetto di Re Alcinoo signore dei Feaci che lo ha accolto dopo l’ennesimo naufragio grazie alla figlia Nausicaa che si stava facendo il bagno e ti incontra questo bel pezzo di eroe.
Veniamo così a sapere di Polifemo, di Circe, dei Lestrigoni, di Scilla e Cariddi, delle Sirene, di Eolo e di tutti i suoi sguaiati incontri, compreso un intero capitolo dove va nell’Ade a chiacchierare con tutti i defunti dell’Ellade (Ellade Ellas). Tutti i suoi incontri sono principalmente di due tipi: o donne assatanate che se lo vorrebbero portare a letto oppure mostri antropofagi che banchettano inesorabilmente col suo equipaggio e lo sterminano (io ci penserei a fare una crociera con lui…..)…Circe poi fa di meglio: li trasforma in maiali!! E sappiamo tutti che del maiale non si butta via nulla!… oltre a fare pensieri sconci sul bel marinaretto!
Finalmente arriva a Itaca grazie al buon cuore di Alcinoo.
E in contemporanea torna pure Telemaco liberato dalla tutela di Menelao di Sparta (e li conosce Elena….la causa di tutto il librone precedente) che lo consiglia su come evitare i mastrussi dei Proci che gli vorrebbero fare la pelle per prendersi, oltre alla bella Penelope, anche il trono di Itaca senza avere un erede tra i piedi.
L’ultima parte dell’Odissea e quella che alla fine è più noiosa, almeno fino a quando non inizia il massacro dei Proci. C’è tutta la fase dei vari riconoscimenti, da Argo che finalmente tira le cuoia dopo aver scodinzolato per l’ultima volta al padrone, al padre, ai vari servi e a a Telemaco. Piano piano riesce a rientrare in casa sotto mentite spoglie e a conoscere meglio gli ospiti che intanto vogliono arrivare a concupire Penelope e sono un po’ spiazzati per essere stati fregati da Telemaco ….e sono comunque tenuti in scacco dalla furbizia della falsa vedova che non ha nulla da invidiare alla scaltrezza del marito (ma sono una bella famigliola di bugiardi).
Finalmente siamo alla resa dei conti e comincia la sanguinosa festa!!! In 4 (cinque con Athena) massacrano circa un centinaio di Proci che sono veramente antipatici e che alla fine viene quasi da godere ad ogni colpo che va a segno. Non contenti, questi Avengers d’antan, colpiscono anche le 12 serve che avevano amoreggiato e tramato con i bulli impiccandole, e per finire anche il servo Menezio, che faceva il ruffiano, paga il fio in maniera esemplare venendo privato di orecchie, naso, mani e piedi e poi impiccato anche lui.
E tutto finisce in gloria perché gli dei, che rispetto all’Iliade sono molto meno presenti, decidono di darci un taglio alle vendette degli itacensi che avevano parenti nel gruppo dei Proci e li fermano salomonicmente…..avete rotto il c…o! Basta!!!
Qui i protagonisti divini principali sono solamente 3: Posidone che è il vero deus ex machina del libro e che vuole far disperare Ulisse (ma in un passo dice chiaramente a Zeus che comunque lo vuole far ritornare a casa….ma non subito), Athena che parteggia spudoratamente per l’eroe e la sua famiglia e non fa altro che apparire, consigliare e suggerire; e infine Zeus che ha il compito di fare da arbitro fra il fratello e la figlia.
Poi il vari Eolo, Proto, Hermes, Ade etc… che fanno delle comparsate come guest stars!
Bella e divertente in gran parte tranne quando vengono giù lacrimosi stile soap opera….lì è stucchevole!
Per mio gusto personale preferisco l’azione dell’Iliade….ma è appunto un’opinione.

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.