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Nero ananas

di Valerio Aiolli –

“Questo è un romanzo. Nonostante si faccia riferimento a eventi accaduti e a persone esistenti o esistite, tali eventi e persone assumono valore di realtà solo in quanto appartenenti a questo romanzo. Che, come tutti i romanzi, è un’opera di finzione.”

Si potrebbe sintetizzare così, con le parole della premessa a questo volume, l’essenza di questo libro, nel quale realtà e finzione si mescolano perfettamente in una nebulosa indistinta e colma di verità nascoste, inconfessate, personaggi reali e riconoscibili e al tempo stesso inafferrabili, come essi stessi sono stati nella realtà delle cronache giudiziarie che li hanno visti coinvolti.
La narrazione percorre gli anni che vanno dal 1969 fino al 1973, sono gli anni della stagione delle stragi di matrice fascista, addentrandosi in quegli ambienti foschi nei quali servizi segreti deviati, emissari di governi alleati, personaggi che sembrerebbero usciti da spy story degne di un John le Carré ma che invece hanno purtroppo segnato le vite e le vicende di un’Italia martoriata dalla violenza politica di quegli anni. Detti personaggi raramente indicati col proprio nome, semmai con soprannomi di fantasia ma riconoscibilissimi per i fatti a loro ascritti, si muovono con disinvoltura incrociando di volta in volta altri caratteri, a loro volta di finzione ma necessari allo sviluppo di una trama articolata in segmenti apparentemente autonomi fra loro ma che sembrerebbero rievocare le convergenze paralelle di democristiana memoria.
Sarà compito e divertimento del lettore andare a scoprire le identità reali dei personaggi che qui si muovono in una sorta di lettura parallela che permetterà di comprendere meglio gli ambienti e le circostanze in cui quei fatti si sono succeduti.
Nero ananas, titolo non casuale a indicare un elemento che irromperà a un certo punto della vicenda, è a tutti gli effetti un romanzo ma è anche un libro di storia, quella storia recente che ha attraversato il nostro Paese, fitta di misteri e connivenze di apparati dello Stato, di intrighi e vittime innocenti, di esseri manovrati e di manovratori, molti dei quali rimasti nell’ombra ancora oggi.
Una lettura istruttiva e interessante, frutto di una scrittura agile e mai pedante che si rivolge a chi era presente in quegli anni ma anche e soprattutto a chi di quel periodo ha ricevuto soltanto un’eco lontana e poco definita. Un’occasione ulteriore per fare il punto su un momento estremamente difficile e controverso per la Società italiana che dopo aver esaurito la spinta del cosiddetto boom economico si stava addentrando in una fase di riforme e rivendicazioni in special modo nel mondo del lavoro e alla quale frange estreme di ambienti conservatori non si facevano scrupolo di utilizzare ogni mezzo, compresa la violenza stragista, al fine di rallentare e sconfiggere quel processo.
Ripensare e rivivere quei fatti a distanza di tanti anni, permette di comprendere meccanismi in atto ancora ai nostri tempi, fornendo chiavi di lettura per l’oggi, pur tenendo conto dei cambiamenti che la Storia ci ha posto nel frattempo.

Roberto Maestri

Nero ananas
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"Leggendo cerco me stesso". Collaboratore di Booklandia