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L’abbraccio della signora Sole

di Jasmine Irani –
L’abbraccio della signora Sole” è un romanzo autobiografico scritto da Jasmine Irani e pubblicato nel 2018 da “La vita felice”.
Non è un semplice romanzo, ma una testimonianza forte e chiara che porta con sé un messaggio di speranza: l’autrice, una donna iraniana, in queste pagine si rende vulnerabile, condividendo un episodio terribile della sua vita allo scopo di infondere coraggio e fiducia a tutte le donne che nel suo racconto possono riconoscere se stesse.
Jasmine, piena di sogni e aspettative si prepara a lasciare il suo paese natio, l’Iran, per trasferirsi in Italia e studiare Architettura al Politecnico di Milano.
Nonostante questo viaggio sia la realizzazione di un suo desiderio, è dispiaciuta del dover salutare la sua famiglia, che tanto si è prodigata per supportarla in ogni suo progetto.
A chiunque in un posto “nuovo” capita di sentirsi spaesati e impauriti; ma questi sentimenti sono ben poca cosa rispetto all’inferno in cui si è trovata a vivere Jasmine poco tempo dopo il suo arrivo in Italia.
Un inferno che durerà due anni.
Appena arrivata, ad attenderla c’è Puneh, la ragazza che per un primo periodo la ospiterà; lei, insieme a un suo amico, Meysam, la aiuta a orientarsi nel nuovo paese, poiché la sua conoscenza della lingua italiana è molto scarsa. Nessuno si sarebbe aspettato che dietro Meysam, all’apparenza un bravo ragazzo, devoto a Dio, si nascondesse un mostro, in tutto e per tutto.
Jasmine vede in questo ragazzo qualcuno su cui fare affidamento:

“La mia totale fiducia nei suoi confronti derivava dal fatto che lui possedeva tutti quei valori che la società in cui sono cresciuta definiva essere propri di una persona affidabile e di un uomo buono.”

E, in effetti, in un primo momento Meysam la aiuta: prima con il trasloco nell’appartamento che aveva trovato insieme a un’altra ragazza iraniana di nome Afsun e poi per l’iscrizione all’università.
Purtroppo, per un errore durante la compilazione della domanda d’iscrizione all’università, Afsun sbaglia a inserire la città e si ritrova costretta a trasferirsi da Milano a Mantova.
Da quel momento, Meysam rimane l’unico punto di riferimento per Jasmine e anche lui inizia a cambiare atteggiamento nei suoi confronti, approfittando della situazione: la cerca con maggiore insistenza, escono insieme e una sera si avvicina e la bacia; per Jasmine era il primo bacio, non era mai stata baciata da un uomo.
Una sera, dopo aver ascoltato racconti su fantasmi e spiriti sempre in compagnia di Meysam e altri suoi amici, il ragazzo vedendola un po’ scossa, si offre di restare a dormire da lei.
L’indomani mattina, i baci e gli abbracci di Meysam diventano un po’ troppo insistenti e nonostante Jasmine cerchi di divincolarsi e gli chieda di smettere, lui non le dà ascolto e la violenta.
Jasmine è molto provata da quest’avvenimento: per una donna iraniana non esiste altro valore più importante della verginità prima del matrimonio.
Da quel momento inizia l’inferno vero e proprio per Jasmine, che si ritrova intrappolata da minacce e intimidazioni da parte di Meysam, il quale la costringerà al matrimonio dopo pochi mesi dal suo arrivo in Italia.
Non è mai facile parlare di violenza, soprattutto di quella sulle donne.
Spesso si tende a nascondere o, peggio, a sottovalutare la gravità della situazione, anche perché chi si ritrova in situazioni del genere crede sia impossibile uscire da una prigione che in un certo senso si è scelti.
C’è sempre la speranza che le cose possano migliorare e, a volte, ci si attribuisce la colpa di questi avvenimenti perché ci si sente responsabili, imputando la colpa a propri comportamenti sbagliati e giustificando la conseguente violenza dell’uomo.
E anche Jasmine, a modo suo, cercava di trovare speranza in un futuro che, però, era senza amore e rispetto.

“Guardavo i volti di tutte quelle donne uccise e piansi. Con le lacrime agli occhi, dicevo a me stessa: sicuramente anche loro dovevano aver vissuto una vita simile alla mia, anche loro dovevano aver vissuto con maschi che avevano tutta la loro forza racchiusa nei loro pugni. Sono quegli uomini che non hanno la capacità di parlare con una donna. Per loro la comunicazione non esiste, esistono soltanto botte, insulti e minacce. Uomini che nascono da una donna e poi ammazzano un’altra donna perché vogliono possederla come un oggetto di loro proprietà”.

Quello di Jasmine, come ho detto al principio, è un atto di coraggio e un messaggio di speranza.
Nonostante non sia stato facile condividere questi ricordi dolorosi, spera che le donne nel mondo che vivono una situazione come quella che ha avuto lei trovino la forza, il coraggio per dire di no alla violenza e difendere loro stesse.
Un libro davvero emozionante, forte e che mi ha fatto scappare più di qualche lacrima.

Anna Rita Coluccia

L'abbraccio della signora Sole
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"Se vogliamo conoscere il senso dell'esistenza, dobbiamo aprire un libro" Collaboratrice di Booklandia