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La sabbia non ricorda

di Giorgio Scerbanenco –
Può un romanzo giallo essere definito “balneare”? Può se l’autore è Giorgio Scerbanenco, scrittore capace di mescolare con maestria cronaca rosa e cronaca nera fino a farne uscire una miscela accompagnata da una colonna sonora fatta con le musiche suonate dal juke-box nel bar in fondo alla strada.
L’atmosfera che si respira leggendo questo poliziesco è quella tipica del mondo estivo delle spiagge della nostra penisola negli anni ‘60 e procedendo nella lettura sembra quasi di veder scorrere le immagini in bianco e nero di tanti film dell’epoca d’oro della Commedia all’italiana.
La storia è molto semplice: il cadavere di un uomo, un immigrato siciliano da poco giunto al nord, viene ritrovato all’alba sulla spiaggia di Lignano alla foce del fiume Tagliamento. Da quel momento in poi tutt’attorno si muovono come una girandola impazzita possibili colpevoli e investigatori ufficiali e non, personaggi ambigui che contribuiranno a confondere le trame di una vicenda già di per sé complicata, nella migliore tradizione di un romanzo poliziesco che si rispetti.
Centrale operativa delle indagini la villa di un possidente del posto che ospita un alto funzionario del Ministero degli interni con sua figlia, un suo collaboratore che fa parte della polizia scientifica e Roberto Arrighi, figlio dell’ospite il quale anche a causa del suo difficile carattere, metterà a dura prova gli investigatori, avendo avuto a che fare con la vittima proprio nei momenti precedenti al delitto.
Altri personaggi gravitano intorno alla vicenda: la sorella dell’ucciso, che in precedenza aveva avuto una relazione con l’Arrighi, venuta dalla Sicilia alla ricerca del fratello ma che arriverà troppo tardi per poter incontrare il congiunto ancora vivo; la figlia di un pregiudicato che tenterà di sedurre l’Arrighi cercando di farsi sposare usando l’arma del ricatto; una turista tedesca che aveva avuto una relazione con il povero siciliano ucciso e che riparte in tutta fretta non appena il corpo viene scoperto sulla spiaggia; c’è poi tutta una serie di personaggi che faranno da sfondo ad una vicenda che definire intricata può risultare una semplificazione.
Scerbanenco come sempre riuscirà a districare la matassa dei sospetti, riportando la vicenda nel suo chiaro svolgimento, rimettendo al proprio posto tutte le pedine che disordinatamente si erano sparse fra le pagine del romanzo.
Una lettura scorrevole e avvincente che cattura, trascinando il lettore verso la conclusione di un’estate che molti, su quella spiaggia, ricorderanno.

Roberto Maestri

La sabbia non ricorda
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"Leggendo cerco me stesso". Collaboratore di Booklandia