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La Rivista Di Isaac Asimov. Science Fiction. N° 10

di Isaac Asimov –
Buongiorno di clausura a tutti e a tutte quelle persone che scalpitano per poter ritornare ad una vita normale ma intanto cercano di normalizzare un periodo eccezionale. Eccomi di nuovo qua con un lettura anomala visto che mi piace curiosare e scoprire chicche e particolarità nate nel mondo dell’editoria quando c’era anche il coraggio di osare e non solo di cercare il successo commerciale ad ogni costo. La fantascienza ha avuto due periodi veramente d’oro; uno negli anni ’50 quando sembrava possibile, grazie ai primi satelliti artificiali (gli Sputnik e tutto il resto) la conquista dello spazio in tempi brevi anche grazie alla fantastica e terribile fonte di energia derivata dall’atomo. Poi con la conquista della Luna c’è stata la seconda fiammata che ha portato a sognare Marte e oltre. Oggi, nonostante tutto la fantascienza scritta segna il passo (mentre la scienza delle stelle prosegue il suo cammino e continua a portare avanti i suoi programmi magari un po’ più in sordina) ma non vuol dire che sia defunta…..e poi sognare le stelle costa molto meno che conquistarle davvero.
Oggi vi presento un volumetto che avevo comprato alla fiera del libro usato di Nichelino (TO) pochi mesi fa prima che ci blindassero tutti: “La Rivista Di Isaac Asimov. Science Fiction. N° 10 1980” di Isaac Asimov .
Prendo spunti e date da Wikipedia:
La rivista è nata nel 1977 ed edita negli Stati Uniti ancora adesso dopo aver cambiato nel corso del tempo editori e denominazioni che però hanno sempre mantenuto il nome di Asimov nel titolo e invece cambiando parecchie volte la sua periodicità.
Asimov però non ne è mai stato il curatore vero e proprio ma fino al 1992 (cioè quando è morto) ne è stato l’editorialista e anche in questo numero che ho sottomano la presentazione del numero è la sua. In Italia la rivista ha avuto come al solito vita travagliata ed è passata di mano tra varie case editrici dal 1979 al 1995; io ho un numero edito da Mondadori che la ha avuta tra le sue rotative dal 1979 al 1980 e questa potrebbe anche essere la pubblicazione di chiusura visto che è di settembre.
E veniamo alla rivista vera e propria (e qui parlo io e non Wikipedia): 9 racconti di varia lunghezza e di diversa bellezza; quello che mi ha colpito è che ognuno viene presentato con un disegno molto bello e intenso che dovrebbe riassumere i caratteri principali di ogni racconto. Mi ricordo che anche i vecchi Urania del periodo erano ricchi di disegni anche molto belli; la vecchia fantascienza non poteva fare affidamento sui miracoli dei computer odierni ma solo sulle capacità dalle matite e delle chine di miriadi di oscuri fumettisti che lavoravano a cottimo per tutte le case editrici grandi e piccole di quegli anni in cui l’offerta era davvero enorme; gli effetti speciali che oggi arricchiscono ogni film e ogni rivista erano utopia e quelli usati per Guerre Stellari o Dune sembravano qualcosa di miracoloso per noi che eravamo abituati a quelli più grossolani di Star Trek, Ufo o Spazio 1999; il disegno aiutava moltissimo a espandere la nostra visione….e molti erano davvero dei piccoli capolavori!
Ovviamente tutti in bianco e nero perché il colore era riservato solo alle copertine! Io mi ricordo tutte le volte la piccola delusione che provavo quando arrivavo alle pagine dell’Intrepido, di Skorpio o di Lanciostory (li leggeva mio padre e poi mi ci precipitavo una volta finiti anche perché c’erano molte signorine discinte in quelle tavole…. e non sono di legno! 😂) e trovavo storie incredibili ma purtroppo senza colore e dovevo aggiungerlo io con la fantasia.
Prima di questa lunga digressione stavo parlando di queste 9 storie e mi ha colpito soprattutto l’ultima: Il mio caro nemico di Barry Longyear. Intanto è una delle più lunghe e poi narra di un uomo e di un Draco (specie aliena tipo rettile in guerra con l’umanità) naufragati dopo uno scontro nei cieli su un pianeta senza nome e con poca terra; due sole isole in mezzo ad un oceano turbolento e sconfinato. I due nemici prima cercano di farsi la pelle e poi imparano a conoscersi e a convivere insieme pur nelle loro differenze. Cercano di imparare i fondamenti della lingua dell’altro per poter comunicare le cose basilari come mangiare o scaldarsi e cercano di imparare a vicenda la cultura dei rispettivi mondi visto che sono obbligati a convivere in questa situazione che sembra senza speranza.
Poi finalmente sembra esserci un via d’uscita quando nei cieli del pianeta si manifesta la presenza di qualche astronave e allora decidono di collaborare anche nei segnali da rivolgere al cielo nella speranza di essere riportati alle rispettive case. Nel frattempo il Draco annuncia di essere in qualche modo incinto/a visto che la sua razza è ermafrodita e non ha bisogno, per la riproduzione, di due persone distinte come la razza umana. Nel dare alla luce però muore e lascia l’uomo da solo con una creatura aliena in fasce e senza nessuna indicazione su come curarla e accudirla. Per fortuna che la natura ha mille risorse e sa come fare 😉.
Finalmente vengono tratti in salvo ma il ritorno a casa si dimostrerà traumatico per entrambi perché sono cresciuti assieme rispettandosi e amandosi come padre e figlio invece che nel clima d’odio di una guerra interspaziale ….e il finale è a sorpresa.
Un ultima chiosa: su nove racconti ben 3 riportano come alieni una razza di tipo rettiliano…. è sinonimo di un retroterra culturale che va ben oltre il racconto fantastico e ci riporta alla Genesi biblica dove il nemico è il serpente o, con un esercizio di fantasia, al mondo dei grandi dinosauri e alla loro civiltà scomparsa che, se non fosse stato per la catastrofe che li ha spazzati via, avrebbe potuto governare il pianeta al posto di noi mammiferi. Si….è scritto nel nostro DNA che il nemico è brutto, ha denti aguzzi e scaglie verdi e forse sibila!🐲🐉.
Buona continuazione a tutti e buone letture

Ste Dussoni

La Rivista Di Isaac Asimov. Science Fiction. N° 10 1980

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.