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Il duca silenzioso

di Jess Michaels (traduzione di Isabella Nanni)

Amici lettori e non, buonasera! Ho appena terminato la lettura di un romanzo, il quarto della serie su “Il Club del 1797” ideato dalla scrittrice statunitense Jess Michaels, intitolato “Il Duca silenzioso“. 
Ho trovato questo volume molto simile al precedente per quel che riguarda la struttura della storia, seppur maggiormente indipendente a livello di trama dagli altri, visto che non vengono menzionati mai altri personaggi oltre i protagonisti della storia; quindi non preoccupatevi se non avete letto gli altri volumi della serie. 
Siamo sempre in Inghilterra, nell’estate del 1793. Incontriamo subito il protagonista, Ewan Hoffstead, figlio del Duca di Donburrow. Il povero Ewan cresce tormentato dall’odio e dal disprezzo della sua famiglia. Ha un solo e unico “difetto”: è muto dalla nascita. Questo scatena l’odio profondo del padre nei confronti del figlio, che considera una vera e propria disgrazia avere il figlio primogenito “guasto”, proprio colui al quale spetta l’eredità del titolo di Duca; lo odia al punto tale da volerlo spedire in manicomio.
A questa decisione si oppone il Duca di Tyndale, padre di Matthew (altro futuro Duca che fa parte del club), che si ritroverà a discutere aspramente con Donburrow per ottenere l’affidamento del ragazzo. Ewan si ritrova comunque circondato da persone che lo apprezzano nonostante il suo difetto; ne sono un esempio Matthew e la sua famiglia, l’amico Baldwin (anche lui futuro duca e membro del club) e sua sorella Charlotte. Charlotte ha da sempre una sorta di attrazione per Ewan: sin da bambina ha sentito quest’affetto crescere nei confronti del ragazzo e da semplice amicizia si evolverà, crescendo, in qualcosa di più.
Quando Charlotte riceve la proposta di matrimonio dal Conte di Portsmith, decide di tentare la sorte, rivelando a Ewan i suoi sentimenti. Ewan, dal canto suo, pur ricambiando la ragazza, la rifiuta e la allontana perché non vuole farle provare la sofferenza che ha vissuto lui per colpa del suo handicap. Charlotte, distrutta, accetta la decisione di Ewan e conclude il suo matrimonio con il Conte di Portsmith. Nonostante tutto, il sentimento che prova per Ewan non si spegne, anzi, ritrova vigore nel momento in cui si ritrova vedova.
Incoraggiata dall’amica, la Duchessa di Crestwood, in previsione delle feste natalizie che trascorrerà proprio nella tenuta di Ewan, decise di tentare il tutto per tutto. Non avendo ormai nulla da perdere, consapevole dell’affetto che anche Ewan prova per lei, Charlotte raggiunge il Castello di Hargrove, la tenuta che Ewan ha ereditato. 
Sfortunatamente (o fortunatamente, dipende dai punti di vista) c’è una tempesta in corso che mette in grave pericolo chiunque provi a passare il ponte per raggiungere la tenuta, visto che il fiume è in piena. Charlotte è l’unica a riuscire a raggiungere il castello prima della chiusura del ponte; suo fratello Baldwin e l’amico Matthew li raggiungeranno appena la tempesta sarà passata. Quale migliore occasione poteva presentarsi per il piano di Charlotte?
I due trascorreranno tre giorni da soli. Charlotte riuscirà nel suo intento di conquistare il Duca? Oppure Ewan, conscio del suo essere “limitato” dal suo difetto, la rifiuterà ancora, perdendo l’unica occasione della sua vita di essere felice? Durante la lettura si percepisce il disagio vissuto dal protagonista, costretto a muoversi perennemente con un taccuino e una matita in tasca per poter comunicare con le altre persone, la diffidenza nei loro confronti, il suo essere sempre compatito o giudicato. Ciononostante le persone a lui vicine non gli fanno percepire altro che affetto incondizionato: l’idea di Charlotte di inventare un linguaggio dei segni tutto loro è molto bella. 
Anche in questo libro compare un po’ di suspense, ma non vi svelo nulla. Una lettura scorrevole, un po’ più spinta rispetto alle precedenti, ma apprezzata. 
Ringrazio ancora la dottoressa Nanni per l’opportunità concessami nel leggere questo volume. Alla prossima

Anna Rita Coluccia

Il duca silenzioso

I volumi della serie:

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"Se vogliamo conoscere il senso dell'esistenza, dobbiamo aprire un libro" Collaboratrice di Booklandia