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Il divano di Istanbul

di Alessandro Barbero –
Buon giorno!! In effetti la giornata grigia ispira proprio a stare sdraiati su un divano (e io che faccio i turni forse riesco anche a permettermelo)….
Ancora un libro?? Uno al giorno?? Beh…si!!! Ho del tempo libero e cerco di sfruttarlo in qualche modo e ammetto che è un periodo che non ho nemmeno troppi impegni; e poi che colpa ne ho se fanno i libri corti!!!
“Il divano di Istanbul”, di Alessandro Barbero.
Come dicevo poco fa qui non si parla di divani e nemmeno di sofà ma al limite di ottomane….. battutaccia!
Barbero è l’ormai noto storico e scrittore che imperversa un po’ dovunque specialmente su Rai Storia e fa concorrenza all’austero Paolo Mieli che ci mette tutto l’impegno del mondo ma non ha l’entusiasmo fisico di Barbero che quando espone se la ride, se la suona e se la canta e si avvicina all’orgasmo!
Ma comunque è persona autorevole ed è piacevole starlo ad ascoltare (anche Mieli ma è funereo…) e qui ci parla dell’Impero Ottomano, quel gigante territoriale e politico che ha popolato gli incubi dei sovrani mediterranei per parecchi secoli e ha portato alla caduta di Costantinopoli con la conseguente sparizione dei resti consunti dell’Impero Romano d’Oriente alias Bizantino.
Un impero che al massimo della sua espansione andava dalla penisola Balcanica al mar Nero, fino poi alla Mecca, all’Egitto e ad Algeri, e comprendeva popolazioni diversissime tra loro per lingua, cultura e religione.
Un impero islamico ma in realtà non monolitico come si credeva in occidente e che lasciava molto spazio a tutti quanti. Barbero lo ha studiato e ce ne racconta la sua genesi, la sua espansione, le sue regole e i suoi misteri che vengono via via svelati e ne rendono un po’ più umana ed accettabile l’esistenza e ci porta per mano, con la sua consueta allegria fino alla sua dissoluzione al termine della Prima Guerra Mondiale e analizza poi la nuova Turchia nata da quelle ceneri.
È vero che non si tratta di un libro lunghissimo (circa 200 pagine) ma vi assicuro che è una bellissima cavalcata che prende fino alle unghie dei piedi.

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.