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Gli orrori della Siberia

di Emilio Salgari –
Buonasera!!! Ritorno alle recensioni dopo quasi un mese di assenza e ammetto che non me ne ero nemmeno accorto che fosse passato così tanto tempo dall’ultima volta che mi ero seduto davanti al computer. In mezzo c’è stata una trasferta di lavoro a Napoli piuttosto intensa che non mi ha permesso di dedicarmi alla lettura col mio solito fervore religioso e c’è anche da dire che non ero nemmeno molto propenso in generale a dedicarmici, in più, per buon peso, ho incontrato un paio di libri così poco entusiasmanti che li ho abbandonati a metà strada in un cassetto del comodino dell’albergo, sperando che possano incontrare un estimatore dei loro contenuti quale non sono io. Invece mi sono imbattuto fortunosamente in: “Gli orrori della Siberia” di Emilio Salgari.
Salgari è quasi una certezza, un muro al quale ci si può appoggiare senza temere che crolli o che faccia brutti scherzi. Salgari è l’avventura pura senza fronzoli anche quando ci porta lontano dalle sue terre abituali e ci si ritrova di colpo tra i ghiacci della gelida Siberia.
Il continente è sempre quello asiatico ma ad una latitudine alla quale non siamo abituati e dove Sandokan batterebbe parecchio i suoi candidi denti.
Partendo da un colonnello dell’esercito e da uno studente di San Pietroburgo scopriamo che sul finire dell’800 un movimento politico chiamato Nichilismo, stava facendo tremare le fondamenta della società zarista propugnando idee nuove che volevano azzerare l’Antico Regime per una società più giusta e libera. Ovviamente i Romanov e tutta l’aristocrazia del tempo non era molto d’accordo e come metodo di cura usava già allora deportare i propri oppositori nelle miniere siberiane che abbisognavano comunque di manodopera e così la ottenevano a costo zero.
I nostri protagonisti poi hanno anche la ventura di essere uno polacco e l’altro di ascendenze finlandesi e quindi di essere guardati con molto sospetto perchè appartenenti a due popoli che con la Russia avevano il dente avvelenato e volevano già da tempo scrollarsi di dosso la pesante zampa dell’orso Misha.
Così il Colonnello Wassiloff e l’amico Iwan seguono il triste destino di tutti i dissidenti russi e vengono avviati verso l’Estremo Oriente attraverso una sfibrante marcia a tappe forzate tra le gelide lande dell’immensa steppa siberiana.
Ma Salgari non è uno scrittore russo e quindi descrive velocemente il paesaggio e le temperature, e i pensieri dei forzati, per dedicarsi a costruire i suoi eroi che dovranno scombussolare poi i progetti dei loro carcerieri; così abbiamo due uomini dal carattere indomito e dalla forza erculea che faranno di tutto per ribellarsi al loro destino e troveranno sul loro cammino amici e simpatizzanti che li aiuteranno in ogni modo e maniera a venirne fuori più forti e più ricchi di quando tutto era cominciato.
Salgari non si è mai mosso da casa ma è incredibile come sia sempre riuscito ad ambientare in maniera perfetta i suoi eroi anche quando non si muovono nella solita zona geografica. Se sbaglia lo fa davvero di pochissimo e senza volere e visto quello che crea non si può non perdonarlo per queste piccole sbavature che non cambiano di una virgola la sua grandezza.
Romanzo quindi molto particolare e anche parecchio lungo rispetto ad altri libri più famosi ma velocissimo ed appassionante dalla prima all’ultima pagina!!!….e prima di lasciarvi vi dico che lo trovate completamente gratis sul sito Liber Liber che continua a darmi delle gioie!!! Ciao cia

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.