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Fanny Hill. Memorie di una donna di piacere

di John Cleland –

Buongiorno!!! Anche da voi è una giornata grigia??? Speriamo di no dai!!!
John Cleland: “Fanny Hill. Memorie di una donna di piacere
Torna la grande letteratura erotica del XVIII secolo!!!
In quel periodo di grandi formalismi e di gaudenti nobiltà in decadenza e sullo sfondo della controriforma, c’erano grandi fermenti nel bel mondo letterario e soprattutto fra nobili che passavano da un letto ad un altro e avevano come unica occupazione incipriarsi le parrucche e ingraziarsi i sovrani… assoluti ancora per poco.
Il marchese De Sade fu sicuramente uno dei massimi esponenti di quel mondo artificioso che doveva crollare a colpi di ghigliottina da lì a 30 anni.
Nell’Inghilterra puritana nacque e visse John Cleland che scrisse molti altri libri ma rimase famoso per questa scandalosa Fanny Hill; un libro ad alto tasso erotico, ma mai volgare, che venne stampato anonimo da un editore inesistente e che per due secoli venne rimaneggiato e ostacolato in mille modi, compresi dei tagli brutali e alcune edizioni apocrife che riportavano solo il titolo dell’opera per poi nascondere altri lavori (un po’ come quando scaricavano i cartoni animati da E-Mule e ci si ritrovava Moana Pozzi)
La storia è in realtà una lunga lettera di questa escort d’alto bordo di nome Fanny Hill ad una misteriosa signora che dovrebbe diventare la depositaria della sua vita. Una lettera divisa in due parti perché furono scritte in due periodi successivi con un’apertura ad una terza che però non venne mai scritta perché l’autore venne messo in galera per debiti e venne convinto a non andare oltre.
Fanny Hill viveva a nord di Londra e a 15 anni rimane senza genitori e proprietaria solo di poche ghinee, della sua bellezza e della sua verginità. Decide di tentare fortuna nella capitale britannica e viene subito accalappiata da una maîtresse che la trasporta così nel mondo dei bordelli.
Mentre è in attesa di cedere il suo vergine tesoro a qualche facoltoso nobile incontra un giovane per il quale perde la testa e con il quale fugge e perde anche il resto….
Da lì incomincia il suo viaggio e comincia a fare le sue esperienze sessuali come mantenuta di vari personaggi e con varie materne matrone.
Fanny a differenza della sfortunata protagonista di De Sade è sempre coinvolta in eventi fortunati, personaggi educati e delicati anche quando ha esperienze lesbo o incontra personaggi che amano essere frustati e frustare. Le sue maîtresse non sono mai avide o schiaviste e le compagne di avventura non sono mai gelose ma invece aiutano la ragazza a farsi largo nel mondo della prostituzione d’alto bordo. C’è pure una vena puritana perché quando assiste ad un incontro omosessuale ne rimane scandalizzata e ogni sua azione sessuale si conclude sempre nei luoghi convenuti e mai nel retro o in altri orifizi: inoltre abbiamo una donna che dà piacere ma non nega di godersela un mondo provando piacere in quello che fa.
Il linguaggio non è mai scadente e volgare ma invece è ricco di metafore e di allusioni che rendono il libro godibile e mai ripetitivo visto che Cleland adatta le sue allusioni al personaggio del momento che sia un nobile, un vecchio, un marinaio o un fortunato demente.
Per i giorni nostri questo libro è quasi da educanda ma ovviamente per la società di allora fu una bomba in uno stagno che lo rese famoso ben oltre i suoi meriti…. godibilissimo!!!!

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.