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Dersu Uzala

di Vladimir K. Arsen’ev
Buon giorno!!! Ho terminato un giro in bici molto soddisfacente (finalmente dopo due anni e mezzo sono tornato a pedalare in salita…ma salita vera!) e adesso vi racconto anche di questa chicca che ho travato in cantina e che apparteneva a mia sorella….una di quelle letture dei tempi della scuola!!! Vladimir K. Arsen’ev – “Dersu Uzala, il piccolo uomo delle grandi pianure“. Un reperto storico: qualcuno più anziano ricorderà il film di Akira Kurosawa che nel lontano 1976 vinse pure il Premio Oscar come miglior film straniero. L’azione si svolge tutta nel territorio costiero dell’Estremo Oriente Russo, più o meno i dintorni di Vladivostok che come tutti sanno è il capolinea orientale della ferrovia Transiberiana. Il territorio era stato annesso all’Impero Russo nel 1858 con il Trattato di Aiugun tra Mosca e l’Impero Cinese, uno di quei trattati definiti successivamente Ineguali tra potenze occidentali e alcuni stati asiatici e che andavano quasi sempre a favore dei primi (tra questi anche il Trattati dei Boxer tra Cina e potenze occidentali tra le quali anche il Regno d’Italia). All’inizio del 1900 il Capitano Arsen’ev è incaricato dell’esplorazione di quei territori appena annesse e praticamente sconosciuti dal punto di vista geologico, idrogeologico e floro faunistico. Durante il primo viaggio incontra il cacciatore Dersu Uzala che si offre di fargli da guida e ne diventa intimo amico. Inizia così una serie di esplorazioni durante le quali Arsen’ev impara moltissime cose riguardanti il territorio ma molte di più riguardanti la complessità della vita umana e animale della Tajga siberiana. Insieme riusciranno a venire fuori da molte situazioni anche piuttosto pericolose e si salveranno la vita a vicenda.
Uzala è un piccolo uomo dalle mille risorse che è abituato alla vita dei boschi e sa vedere quello che normalmente può sembrare insignificante ed di un’umanità e un’onestà disarmante. Quando ad un certo punto si accorge che sta perdendo la vista comincia a disperasi perché non potrà più condurre la sua vita solitaria e avventurosa, allora il capitano riconoscente se lo porterà a casa sua a Chabarovsk ma la vita di città non è adatta al piccolo uomo libero e allora….
Un romanzo che racconta la natura selvaggia in un modo delicatissimo anche quando è crudele, gli incontri con gli animali sono quasi romantici e anche la tigre, che fa davvero paura, ha comunque un suo ruolo in quell’ambiente gelido dove il vero intruso è l’uomo che può sopravvivere solo se rispetta quello che ha attorno e Uzala ne è l’esempio perfetto. Capolavoro!

Ste Dussoni

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"Fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza" Collaboratore di Booklandia.