Della magia

di Apuleio –
No! Non è un libro di avventure e sventure sullo stile delle Metamorfosi ma qualcosa di più serio, è retorica!
Apuleio era nato nell’Africa Proconsolare romana al confine con le Numidia e la Getulia, in pratica nell’odierna Tunisia verso il confine algerino, era di origini fenicie ed era piuttosto erudito e benestante e di lavoro faceva il filosofo errante perché se lo poteva permettere. Girovagò parecchio per le terre dell’impero per istruirsi e fu iniziato a quasi tutti i culti misterici soprattutto quelli di Iside (ad Alessandria d’Egitto) e Osiride (a Roma). Allora andavano molto di moda i culti orientali ed erano parecchio in affanno quelli ufficiali e riconosciuti dall’imperatore che, nella fattispecie, era Antonino il Pio.
Ritornato nelle sue terre d’origine trovò modo di accasarsi con una giovane vedova piuttosto benestante e qui nasce il guaio.
Nella città di Sabrata venne intentata una causa nei suoi confronti per, diremmo oggi, circonvenzione d’incapace o comunque per frode e falso ideologico.
Cosa era successo?
La legge romana imponeva una fortissima tassazione sui patrimoni dei celibi (Lex Julia e Lex Papia-Poppea) per costringere i patrizi o comunque la nobiltà senatoria, edile e i cavalieri, a sposarsi e a generare prole per la patria.
Così Apuleio, che male non stava ed era single conosce e sposa Pudentilla sulla quale qualcun altro aveva messo gli occhi……
De Magia è il testo della difesa di Apuleio contro costoro che lo accusavano di aver usato arti magiche (proibite dalla legge romana) per fare innamorare con frode la donna e rubare la legittima eredità ai due figli. Il filosofo smonta tutte le accuse pezzo per pezzo dimostrando a parole quanto labili e inconsistenti fossero, e di come avesse, tramite un accordo scritto, salvaguardato anche l’unico erede visto che nel frattempo il fratello era defunto.
Tra l’altro, nello svolgimento della difesa, i calunniatori vengono anche perculati perché viene dimostrata la loro pochezza intellettuale e l’infondatezza di ogni accusa basata solo sul sentito dire.
Essendo comunque avvezzo ai culti misterici qualche volta rischia di darsi la zappa sui piedi perché comunque la magia la conosce e forse la sa anche usare, ma riesce sempre a svicolare abilmente e chiudere a punto.
Rispetto alle Metamorfosi, che sono assolutamente da leggere perché sembrano un film demenziale, questo libro è nettamente serio ma comunque offre uno spaccato di vita delle province che non sono esenti da bassezze, cattiverie e furberie, anche se i personaggi non sono consoli o lo stesso imperatore
….comunque è una società in decadenza andante che ha smesso di credere in tutto quello che ha contribuito a creare l’Impero Romano e sta aspettando di trovare una nuova motivazione o una nuova religione.
Spero di aver dato una spiegazione esauriente e di non essere andato miseramente fuori tema. 🙂

Ste Dussoni

Quale rapporto può avere coi magici malefici il fatto che ho composto una poesia in lode dei figli di Scribonio Leto, amico mio? Sono mago perché sono poeta?