Corro perchè mia mamma mi picchia

di Giovanni Storti e Franz Rossi –
Tra le mie passioni ce ne sono almeno un paio che sembrerebbero essere in antitesi. La lettura e la corsa.
Una statica e l’altra dinamica. Una che vede tra i suoi luoghi di elezione il divano e l’altra che la puoi svolgere su strade o sentieri. Ma si può trovare il tempo per tutto no? E allora mentre sto sul divano con le gambe indolenzite dall’ultimo allenamento mi immergo in questo libro di Franz Rossi e Giovanni Storti, “quel” Giovanni che insieme a Aldo e Giacomo forma il trio che tutti conosciamo.
Il mondo dei “runners” è variegato, va dai tapascioni della domenica ai fanatici iperspecialisti ma bene o male si è tutti accumunati dal divertimento. C’è chi inizia per motivi di salute, perchè gli è stato detto di dimagrire o perchè gli fa bene alla pressione. Chi lo fa per scaricare lo stress. Chi perchè ti mantiene giovane, perchè si fa all’aria aperta o perchè è una specie di meditazione in movimento. E poi c’è chi corre perchè è inutile. Bello ma inutile, come l’Amore una delle peculiari manifestazioni dello spirito umano.
Ma come? L’Amore è inutile? Ma senza la spinta dell’amore la razza umana sarebbe destinata ad estinguersi. E poi la società è basata sulla microcomunità della famiglia che a sua volta è basata sull’amore di coppia.
Ma se fosse solo per questo basterebbero il sesso e il matrimonio.
Tuttavia l’Amore, in sè, è fatto di cose inutili: una telefonata o un messaggino senza motivo, un regalo inatteso, la condivisione di un’emozione.
Siamo Uomini perchè siamo capaci di compiere azioni inutili e di provar piacere per esse.
La corsa è inutile e proprio per questo va coltivata.
Come un’arte.
Come una pausa in un silenzio.
Come arrivare in vetta ad una montagna.
Sono le cose che facciamo e che non hanno senso che ci fanno crescere.
Gli Autori ci portano simpaticamente in questo mondo, a volte non facendoci capire se il narratore è Franz o Giovanni: ma forse è proprio parte del gioco. Li seguiamo sul tartan delle piste di atletica, nei parchi in città e nei trail (corse su sentieri) in tante parti del mondo.
Si fatica correndo e anche se lo fai in compagnia non la puoi delegare a qualcun altro: la fatica è una compagna che ci porta sempre un poco più dentro a noi stessi, ci insegna la pazienza e sbattendoci in faccia i nostri limiti ci ammorbidisce la superbia. Puoi anche correre in compagnia ma sarai sempre solo con la tua fatica.

Gerardo Capaldo