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Bacci Pagano. Una storia da carruggi

di Bruno Morchio –
Siamo a Genova, città di Bacci Pagano, l’investigatore. Assoldato per sapere di più su una procace commessa che grazie alla generosità di Madre Natura tenta la scalata sociale fidanzandosi con il rampollo di una ricca famiglia genovese, il nostro amato detective si troverà ad affrontare sfide ben più impegnative.
La signorina si dimostrerà “vivace” quanto basta per dimostrare che la sua fede nella monogamia non era così salda ma, tutto sommato, questo non le impedirà di diventare una “signora bene” della borghesia genovese.
E Bacci, poco interessato alle storie di corna, si ritroverà alle prese con problemi ben più grossi.

Generalmente la differenza tra un fidanzato e un amante sta proprio nel fatto che il primo lascia fotografie senza rimpianti e il secondo rimpianti senza fotografie.

Un complotto internazionale sembra pronto per far fuori il Presidente del Consiglio proprio il giorno della sua visita a Genova.
Un Presidente che pur senza mai essere nominato è facilmente riconoscibile semplicemente dagli atti compiuti mentre era al potere:

…ha interessi così vasti in tutti i settori dell’economia, dalle assicurazioni al tonno in scatola, che se anche volesse, non potrebbe fare un solo atto politico che non riguardi i suoi affari. Si dà le concessioni da solo. Si firma le leggi che gli fanno risparmiare miliardi. Fa votare a un parlamento blindato provvedimenti che tolgono d’impiccio lui e i suoi complici di malaffare. Cancella dal codice penale tutti i reati di cui è accisato. Impedisce l’accesso alle prove che lo inchiodano con cavilli inventati dai suoi legulei…

Avete indovinato? Un altro aiutino?

Siamo il paese che legalizza il falso in bilancio, promulga leggi xenofobe e caccia dalla televisione di Stato i giornalisti scomodi…

Ecco questo “Presidente degli italiani” così burlone e sorridente non risulta però affidabile agli occhi di chi nell’ombra gestisce l’ordine mondiale. Un sicario dunque è già stato inviato. Riusciranno Bacci e il suo amico commissario Pertusiello a sventare il piano del killer?
Ovviamente non ve lo dico ma per arrivare al finale dovrete muovervi nelle affascinanti atmosfere genovesi descritte da Morchio, dove le puttane possono essere delle signore e viceversa e dove un assassino ci offre con la sua lezione di teoria politica una lucida visione del mondo:

Oggi è il potere economico a dettare le regole. E le decisioni dell’economia non spettano certo ai Parlamenti nazionali. Questi sono chiamati a ratificare grandi opzioni di livello globale, assunte da persone che non occupano alcun incarico elettivo.

Belin…Nu ghe semmu.

Gerardo Capaldo

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