Allah, san Gennaro e i tre kamikaze

di Pino Imperatore-
Cosa possono aspettarsi dei giovani aspiranti kamikaze una volta approdati a Napoli per programmare la strage degli infedeli? Nella mente di Salim, Feisal e Amira i progetti sono chiari. Il comando arabo presso il quale si sono duramente addestrati vuole che la città partenopea sia oggetto di attacchi terroristici, quindi, i tre vengono spediti ad esplorare le zone di affollamento per meglio programmare l’attacco al martirio.
Quello che non era previsto nei dettagli dell’operazione era in sostanza tutto! L’approccio con Napoli, il contatto fisico con la gente, le tradizioni, le vie, i rumori ed i sapori è di per sé un vero e proprio viaggio fuori e dentro ognuno di loro con effetti sorprendenti che solo la tipica tradizione partenopea poteva suscitare. 
La giovane Amira alle prese con la rabbia per aver perso la famiglia negli attacchi americani, studia i luoghi frequentati dagli studenti e le zone dalla movida. La donna è convinta della sua lotta e degli ideali che persegue ma proprio durante gli appostamenti certi incontri inattesi scombussolano la sua etica, la sua mente ed i suoi rispettivi sentimenti. Cosa vuole da lei Matteo, cosa le sta tirando fuori? Qual è allora il possibile confronto tra medio oriente ed occidente?
Feisal giovane e sognatore é alle prese con i monumenti, le chiese e la cultura napoletana per scegliere dove dovrà attaccare. La sua piccola vita si colora delle affettuose attenzioni, donate e ricevute, dal gattone del quartiere che, non a caso, decide di alloggiare con il trio degli aspiranti Kamikaze. Una volta battezzato con il nome Mustafa il felino è parte integrando dell’alloggio! Cosa potrà mai rivelare San Gennaro al nostro scombussolato Feisal non è da spoilerare, ovviamente, basti immaginarsi un dedalo di sentimenti ed impressioni, avventure e malesseri psico-fisici e mancamenti deliranti nella mente di un giovane, non qualunque! 
La squadra è guidata da Salim convinto temerario, quanto inconsapevole portatore di sventura e di disastri. Ad ogni passo nei mezzi di trasporto e nei vicoli malfamati, non soltanto le persone ma pure il temuto gabbiano Pizzicatore avrà da discutere con Salim.
Per non parlare della loro postazione alloggiati a scovata dal Volpacchiotto con tanto di vista calorosa sulla vita della vicina Rosa, una tivù autonoma ed autogestita ed una buona dose di insetti a far loro compagnia. 
Avventure si susseguono con ironia saggiamente dosata di Imperatore che non lascia però traccia di volgarità o inutile leggerezza, al contrario, si sorride e si riflette allo stesso tempo. L’autore ci parla di Napoli, delle sue realtà e tradizioni.
Il tema è inoltre di difficile trattazione; come stabilire il dialogo costruttivo, il confronto di idee tra due mondi che sembrano sono così profondamente distanti? Imperatore ci dà una linea su cui riflettere sul delicato equilibrio, tema di non poco conto. La penna dell’autore ci mette di fronte al contatto fisico che giorno per giorno si crea grazie agli incontri, alla realtà toccata con mano perché l’ambiente influenza le persone e queste influenzano l’ambiente circostante.
Libro che mi è piaciuto molto, mi ha fatta sorridere catapultandomi con la mente nella costiera amalfitana, sentendone i profumi e le atmosfere. Mi ha ricordato  che la volontà a volte inconsapevole dei soggetti, può determinare dei cambiamenti, non è semplice questo tuttavia quando qualche corda dell’animo umano viene smossa, allora, qualcosa cambia!

Clara Folco


Intervista a Pino Imperatore